| affidamento dei figli

L’abbandono del figlio comporta il
risarcimento del danno
L'abbandono di un figlio può manifestarsi in diverse forme. Il disinteresse, l'assenza, la noncuranza rispetto alle esigenze - non solo economiche - dei figli possono danneggiare profondamente l'equilibrio psico-fisico degli stessi pregiudicando lo sviluppo della personalità ed una crescita serena. La sofferenza di un figlio per un abbandono può persino compromettere le sue possibilità di realizzarsi e di concretizzare i propri obiettivi di vita. Tali gravi violazioni dei doveri genitoriali sono, infatti, perseguite dalla legge che riconosce un diritto al risarcimento dei danni non solo ai figli, ma altresì al genitore che - privato della necessaria collaborazione - si sia occupato, da solo, della crescita del minore.
Quali sono i
diritti dei figli nei confronti dei genitori?
La legge riconosce e tutela il
diritto dei figli ad essere mantenuti, educati, istruiti, assistiti moralmente
ed ascoltati nonché il diritto a crescere in famiglia e a mantenere rapporti
significativi con i parenti (art. 315 bis
c.c. - art. 30 Cost.). Tali diritti sorgono immediatamente al momento della
nascita e senza distinzione alcuna - per effetto della riforma del 2012 (L.
219/2012) - tra figli naturali e figli legittimi. Si tratta di aspetti di
primaria importanza su cui si fonda lo sviluppo della identità e della personalità
del minore ed, in quanto tali, sono riconosciuti anche a livello sovranazionale
da tre fonti normative: Carta dei diritti dell'Unione europea, Convenzione
europea dei diritti dell'uomo e Convenzione di New York sui diritti del
fanciullo. A tali diritti corrispondono precisi doveri che la legge pone in
capo ad entrambi i genitori, indistintamente e a prescindere dal fatto che il
nucleo famigliare sia disgiunto.
Quali sono le conseguenze
derivanti dalla violazione dei doveri genitoriali?
La violazione dei doveri genitoriali cui consegue una lesione di diritti costituzionalmente garantiti è qualificata dalla giurisprudenza di legittimità come illecito endofamiliare e, pertanto, fa sorgere il diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Si badi che tali danni sono rifusi anche al genitore che, a fronte dell'abbandono, si è trovato ad occuparsi del minore senza collaborazione alcuna da parte dell'altra figura genitoriale.
Sul tema, si è recentemente espresso
il Tribunale di Cagliari (Trib. Cagliari 12 febbraio 2020) in merito ad una
richiesta di risarcimento avanzata da una madre ed una figlia che lamentavano
il manifesto disinteresse del padre nei confronti della minore, sin dal momento
della nascita. Tale abbandono ha causato
nella figlia un profondo stato di sofferenza che si è tradotto nella esigenza
di cure psicologiche; la madre, invece, si era trovata impossibilitata a
raggiungere qualsivoglia obiettivo professionale e personale per dedicare tutto
il suo tempo alla figlia.
Quando l’abbandono del figlio
comporta il risarcimento del danno?
Il Tribunale ha riconosciuto il
risarcimento dei danni da illecito endofamiliare ad entrambe le parti attrici;
alla figlia, in considerazione dei danni irreversibili causati dalla privazione
ingiustificata della figura paterna ed alla madre per il fatto di non aver
potuto condividere con il padre il percorso di crescita e l'educazione della
figlia, essendosene dovuta occupare in via del tutto esclusiva.
Pertanto, la giurisprudenza pone
l'accento sul principio della bigenitorialità che si traduce non solo nel
dovere di collaborazione, ma anche nel diritto di condivisione e di
partecipazione attiva alla vita del minore ed al processo educativo. Al
ricorrere di determinati presupposti, quindi, l’abbandono del figlio comporta
il risarcimento del danno nella misura dei danni patrimoniali e non
patrimoniali.
È di fondamentale importanza
l'assistenza del legale al fine di valutare se sussistono i presupposti che
danno diritto al risarcimento dei danni.